DIRITTI DEI CONSUMATORI

Tutela del consumatore, diritti del consumatore. Dal 1952 la Corte di Giustizia dell'UE garantisce l'armonizzazione del diritto degli Stati membri. In questa breve guida introduttiva le sentenze piu' rilevanti in tema dei diritti del consumatore.
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Dal 1952 la Corte di Giustizia dell’Unione europea garantisce il rispetto e la corretta applicazione del diritto dell’Unione europea.

Nel 2017 la Corte ha ritenuto che la Commissione avesse legittimamente rifiutato l’utilizzo di alcune indicazioni sulla salute per la commercializzazione del glucosio quali, in particolare, «il glucosio contribuisce al normale funzionamento del metabolismo energetico» o «il glucosio sostiene l’attività fisica». Tali indicazioni incoraggiano infatti il consumo di zucchero, mentre tale incoraggiame 

L’offerta congiunta consistente nella vendita di un computer provvisto di programmi informatici preinstallati non costituisce di per sé una pratica commerciale sleale. Inoltre, la mancata indicazione del prezzo di ciascuno dei programmi informatici preinstallati non costituisce una pratica commerciale ingannevole, poiché il prezzo dei vari programmi non costituisce un’informazione rilevante per il consumatore 

Nell’ambito delle assicurazioni; sono vietate le pratiche aggressive dei professionisti che danno al consumatore la falsa impressione di aver già vinto un premio, quando invece egli deve sostenere un certo costo per riceverlo. In particolare, è quanto avviene nel caso di pubblicità che fanno credere al destinatario di aver vinto una crociera quando invece, al fine di ricevere il premio, deve pagare l’assicurazione, un supplemento per la cabina e deve inoltre sostenere le spese per alimenti e bevande, nonché le tasse portuali durante il viaggio.

Il costo di una chiamata verso un numero telefonico per l’accesso ad un servizio di assistenza post vendita non deve eccedere quello di una chiamata standard: in caso contrario, si tratterebbe di una pratica commerciale sleale.

L’avvento dell’era digitale è stata un’occasione per la Corte di mettere precisare obblighi e diritti delle parti contrattuali; il consumatore che esercita il proprio diritto di recesso non è tenuto a versare un’indennità al venditore per l’utilizzo del bene, tranne nel caso in cui ne abbia fatto un uso irragionevole. L’efficacia del diritto di recesso verrebbe infatti rimessa in discussione se il consumatore dovesse pagare un’indennità per il solo fatto di aver esaminato e testato il bene acquistato per corrispondenza.

Particolare rilievo hanno poi i contratti conclusi a casa, le clausole abusive che figurano in un contratto concluso con un professionista. Il giudice deve d’ufficio esaminare l’abusività di una clausola contrattuale, non consentendogli di riformulare il contenuto della clausola, ma solo di escluderne l’applicazione.

Corte di Giustizia UE