EFFETTI COLLATERALI

Ema e i farmaci autorizzati in modo condizionato; l'efficacia e la sicurezza dei farmaci è ancora in fase di studio
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A seguito del diffondersi a partire presumibilmente dal novembre 2019 del nuovo virus denominato Sars -CoV2 e della comparsa in un considerevole numero di soggetti di sintomi della patologia da esso provocata, denominata Covid – 19 in diversi Paesi della Ue e del mondo è stato dichiarato lo stato di emergenza.

A seguito dell’autorizzazione condizionale al commercio l’EMA ha introdotto quattro farmaci con differenti caratteristiche.

Nel foglietto illustrativo dei farmaci sono riportate le indicazioni terapeutiche dei vaccini. ( Sito Ema )

Secondo le informazioni base contenute nel sito di CDC ( Centers for Desease Control and Prevention, USA), un vaccino ” contiene gli stessi germi che causano la malattia ( per esempio il vaccino contro il morbillo contiene il virus del morbillo e il vaccino contro l’Haemophylus Influenzale di tipo B contiene il batterio Jaemophylus Influenzale di tipo B), Ma essi sono stati o uccisi o indeboliti fino al punto da non renderti ammalato. Alcuni vaccini contengono solo una parte di germe.

Un vaccino stimola il tuo sistema immunitario a produrre anticorpi, esattamente come faresti tu se fossi esposto alla malattia. Dopo essere stato vaccinato, tu sviluppi l’immunità a questa malattia, senza doverti prima ammalare”.

I “vaccini” di nuova generazione autorizzati per il trattamento di Covid- 19 si basano su biotecnologie mai utilizzate prima per la produzione di vaccini, nonostante fossero allo studio da tempo, soprattutto nell’ambito della veterinaria. I nuovi farmaci sono stati prodotti e sottoposti alle fasi 1 e 2/3 del normale iter di sperimentazione durante l’ondata di epidemia. Ciò si deduce dalle date di sperimentazione riportate negli studi forniti dall’Ema.

I nuovi farmaci contengono come principio attivo un segmento di RNA messaggero del virus Sars Cov 2 modificato tramite operazioni di ingegneria genetica in modo tale che, dopo l’introduzione nella cellula umana, essa sia indotta, seguendo le istruzioni dell’ mRna esogeno a produrre la proteina Spike, ossia a proteina mediante la quale il virus vero e proprio si lega ai recettori delle cellule umane iniziando il suo ciclo di riproduzione e provocando la malattia Covid 19.

L’mRna vaccinale al fine di giungere integro all’interno della cellula umana è incapsulato in una sfera di nanolipidi che lo proteggono dalla degradazione immediata che avrebbe istantaneamente ad opera dei nostri enzimi al momento dell’inoculazione.

La proteina spike prodotta dalla nostre cellule su istruzione delle particelle inoculate stimola il nostro sistema immunitario a produrre gli anticopri e gli altri agenti di contrasto al virus, seppur relativamente al riconoscimento della sola spike e grazie agli anticorpi di memoria tale risposta dovrebbe riaccendersi anche in futuro in caso di contatto con il virus vero e proprio.

Due dei farmaci ammessi dall’Ema, pur essendo frutto di tecniche di ingegneria genetica mai utilizzate prima, sono strutturati in maniera diversa; ciò che viene inoculato è un Adenovirus modificato geneticamente in modo che il suo DNA dia istruzioni al suo RNA per produrre la proteina spike del Sars CoV 2

E’ evidente che per tutti e quattro i vaccini, al fine di poterli assimilare ai numerosi già in commercio e collaudati ormai da decenni, manca il requisito di contenere il patogeno, morto o indebolito, o parte di esso. Ciò che viene introdotto nel corpo del paziente è qualcosa di nuovo; in due caso una particella artificiale contenente un frammento geneticamente modificato di un mRNA alieno ad essa, negli altri due casi un virus diverso dal Sars Cov 2 , anch’esso modificato geneticamente tanto che nello stesso foglietto illustrativo viene descritto come OGM.

Come dichiarato dagli stessi produttori nonchè dall’EMA e FDA nessuno dei quattro vaccini è in grado di bloccare totalmente la trasmissione del virus.

Inoltre, il tipo di immunità non è sterilizzante, dato ormai certo vista la notevole letteratura sulla possibilità di reinfezionarsi dei vaccinati.

Studi dimostrano che la trasmissione del virus ad opera dei vaccinati è ancora ben lungi dall’essere scongiurata. Ciò su cui agiscono è la mitigazione dei sintomi più gravi della malattia.

Ma i vaccinati possono comunque contagiarsi e a sua volta contagiare, oltre che sviluppare varianti più infettanti che sfuggono alla risposta immunitaria indotta dai vaccini, e ciò è ulteriormente aggravato dall’asitomaticità o paucisintomaticità, che proprio per la scarsità dei sintomi non verrebbero individuati.

I vaccini sono stati considerati “sicuri” in fase di approvazione condizionale per la vendita, avendo rilevato gli effetti collaterali che vengono di mese in mese aggiornati. La procedura per l’autorizzazione alla vendita condizionale, che non è l’approvazione, è stata ulteriormente semplificata per accelerare l’iter burocratico. Inoltre, risulta ad oggi che gli studi successivi richiesti per l’approvazione definitiva da parte della FDA e Ema, a causa della fornitura alla popolazione su larga scala e della pressione ad una vaccinazione di massa, pur essendo previsti con le modalità “a doppio cieco” e con gruppo di controllo con placebo, non saranno utilizzabili in quanto il 98% dei partecipanti al gruppo placebo si sono a loro volta vaccinati.

Nessun dato sull’efficacia e sulla sicurezza a medio e lungo termine potrà essere quindi ottenuto per un confronto trasparente con il gruppo non vaccinati. Ciò pone diverse questioni anche sulla possibile apertura di una falla nelle procedure di autorizzazione per qualsivoglia farmaco o vaccino proposto dalle case farmaceutiche per il futuro.

E’ evidente che l’aumento delle persone vaccinate comporta la possibilità di trovarsi di fronte ad eventi rari.

Inoltre, conclusa in via emergenziale di sperimentazione attualmente la raccolta di dati su eventuali effetti collaterali non rilevati nella fase 2/3 è affidata solo al sistema di sorveglianza passivo.

Ciononostante dall’entrata in commercio condizionata dei farmaci denominati “vaccini” ad oggi sono state necessarie diverse variazioni dei foglietti illustrativi in seguito all’insorgere di patologie precedentemente non indicate, direttamente correlabili al vaccino.

Accedendo al sistema di sorveglianza statunitense VARES si segnalano 5.764 eventi avversi fatali su 19.4626.707 , ciò significa quasi 3 decessi ogni 100 mila persone.

Concludendo: appare chiaro che l’efficacia e la sicurezza dei farmaci somministrati siano ancora in fase di studio, che i dati su gravi effetti collaterali non siano stati all’inizio dichiarati in quanto le sperimentazioni su un paio di decine di migliaia di volontari non hanno avuto una platea sufficiente per far emergere effetti avversi gravissimi che si manifestano e che si sono manifestati nella realtà.