MANGIARE CONSAPEVOLE

L’uomo si alimenta per costruire le strutture del proprio corpo, seguendo l’esigenza fondamentale che consiste nella trasformazione continua della materia chimica e biologica di cui sono costituiti tutti gli organismi Il progresso negli ultimi anni ha migliorato la condizione umana in tutti i campi ed ha inconsapevolmente portato a perdere di vista le leggi naturali che guidano l’organismo umano, accelerando il rischio di mal

L’uomo si alimenta per costruire le strutture del proprio corpo, seguendo l’esigenza fondamentale che consiste nella trasformazione continua della materia chimica e biologica di cui sono costituiti tutti gli organismi. Il progresso ha portato, da una parte a miglioramenti, ma dall’altra si sono perse di vista le leggi che guidano l’organismo umano. L’obiettivo ambizioso di Greeneatchef è cercare portare l’informazione che consenta scelte consapevoli.

mangiare consapevole
Mangiare consapevole

L’uomo si alimenta per costruire le strutture del proprio corpo, seguendo l’esigenza fondamentale che consiste nella trasformazione continua della materia chimica e biologica di cui sono costituiti tutti gli organismi  Il progresso negli ultimi anni ha migliorato la condizione umana in tutti i campi ed ha inconsapevolmente portato a perdere di vista le leggi naturali che guidano l’organismo umano, accelerando il rischio di malattie, La dieta stessa può essere anche causa di malattia, che è la strada naturale per recuperare il giusto equilibrio con il corpo.

Le leggi che regolano le trasformazioni della materia vivente, cd metabolismo, hanno conosciuto un notevole sviluppo dal Novecento ad oggi, ma la ricerca biologica e medica non si è arrestata portando alla scoperta di nuovi farmaci, nuove misure terapeutiche per la cura delle malattie e per la loro prevenzione.

Ed è con questa finalità di prevenzione che ci proponiamo di cercare di sviluppare un progetto editoriale sull’alimentazione umana e sul suo continuo discostarsi dalle origini naturali.

Esaminiamo brevemente alcune malattie legate all’alimentazione o alla cattiva alimentazione

LO SCORBUTO.

Lo scorbuto è una malattia prodotta dalla carenza di acido ascorbico ( vitamina C) che si manifesta nelle persone che hanno un’alimentazione priva di verdura e frutta per tempi prolungati. Lo scorbuto si osservava nei marinai imbarcati per lunghi periodi di navigazione finché non si scopri che poteva essere evitato con la somministrazione del succo di limone.

La carenza di vitamina C produce anemia, facili sanguinamenti e scarsa robustezza del collagene connettivale, con predisposizione alla caduta dei denti. E’ stato osservato che perché si scateni la sintomatologia piena dello scorbuto occorre una deprivazione alimentare di vitamina C per la durata di almeno 30 settimane.

PELLAGRA

Altra malattia strettamente legata all’alimentazione è la pellagra che si riscontra in una dieta ricca di mais. La pellagra è stata la malattia tipica delle zone più povere dell’Italia anche a causa di politiche agricole che lasciavano ai mezzadri solo il granturco e pochi altri prodotti, mentre al latifondista andava tutta la produzione.

Si presenta con arrossamento e desquamazione della pelle, associata a diarrea e successiva graduale demenza ( in uno stadio terminale). Solo nel 1930 circa la scoperta del concetto di vitamina e l’identificazione molecolare della niacina ( o vitamina PP)  rese nota la causa della malattia.

BERIBERI

E’ la carenza della vitamina B. Deriva dal consumo esclusivo di riso brillato ( ovvero privato dei gusci).

I sintomi sono la polineurite, cardiopatia ed edemi estesi con alta mortalità. Il nome deriva dal cingalese , beriberi, inteso  come ” io non posso” essendo una malattia talmente debilitante da limitare qualsiasi attività. Si osservò come i polli con sintomi di beriberi guarivano in quanto alimentati con residui della brillatura del riso. Scienziati esaminarono i gusci del riso ed isolarono la tiamina ( Casimir Frank – 1883/1967 – che coniò il termine “vitamina”).

RACHITISMO

Malattia dello sviluppo osseo dovuta ad un’insufficiente fissazione del calcio, prodotto dalla carenza di vitamina D. Condizione tipica delle popolazioni povere. La madre, debilitata da frequenti gravidanze, dal lavoro nei campi o nell’industria, difficilmente poteva fornire un allattamento nutriente e prolungato al neonato. A questo si aggiungevano le abitazioni con luce scarsa, areazione scarsa ch spiegano la frequenza del rachitismo nei bambini delle classi più povere e soprattutto nelle città industrializzate dell’Ottocento – Novecento. la comprensione scientifica del rachitismo si è completata solo negli anni Venti del secolo scorso, con la scoperta della vitamina D, anche se la prima descrizione dettagliata della malattia risale al 1650 ( Francis Glisson De rachitide).